Sentenza X e X contro Belgio, causa C-638/16 PPU

Il 7 marzo 2017, nel caso X e X contro Belgio, C-638/16 PPU, la Grande Sezione della Corte di giustizia si è pronunciata riguardo al rilascio di visti umanitari da parte degli Stati membri dell’Unione europea.

Secondo la Corte, consentire a cittadini di paesi terzi di presentare domande di visto finalizzate ad ottenere il beneficio di una protezione internazionale nello Stato membro di loro scelta lederebbe l’impianto generale del sistema istituito dall’Unione per determinare lo Stato membro competente per l’esame di una domanda di protezione internazionale.

Ha affermato, infatti, la Corte che: “Gli Stati membri non sono tenuti, in forza del diritto dell’Unione, a concedere un visto umanitario alle persone che intendono recarsi nel loro territorio con l’intenzione di chiedere asilo, ma restano liberi di farlo sulla base del rispettivo diritto nazionale”.

L’avvocato generale presso la Corte europea, Paolo Mengozzi, al contrario, aveva dato un parere diverso, ritenendo che “gli Stati membri devono rilasciare un visto per ragioni umanitarie quando sussistono fondati motivi per ritenere che un rifiuto esporrà le persone richiedenti la protezione internazionale alla tortura o a trattamenti inumani o degradanti”.

La  Grande Sezione ha adottato un’interpretazione particolarmente restrittiva, ribadendo, nel quadro delle tutele comunitarie, la competenza nazionale degli Stati membri secondo le regole del diritto interno.

Corte EU causa C-638/16