Comunicato stampa stralcio riforma giustizia
L’UNCM esprime il proprio apprezzamento per la comunicazione del Ministro Orlando di stralciare la riforma relativa ai Tribunali per i Minorenni dal DDL 2284.comunicato UNCM stralcio
L’UNCM esprime il proprio apprezzamento per la comunicazione del Ministro Orlando di stralciare la riforma relativa ai Tribunali per i Minorenni dal DDL 2284.comunicato UNCM stralcio
Le più cordiali congratulazioni dell’Unione Nazionale delle Camere Minorili alla Presidente LAURA LAERA,
già Magistrato Minorile presso il T.M. di Milano e Presidente del T.M. di Firenze,
per la nomina a Vice Presidente della Commissione per le Adozioni Internazionali – Autorità Centrale per la Convenzione de L’Aja del 29.5.1993.
Nell’augurarLe Buon Lavoro, ribadiamo la vicinanza e la disponibilità fattiva dell’Unione a collaborare su tutte le tematiche che coinvolgono la Tutela esclusiva del <best interest> del Minore protagonista di procedimenti di adozione internazionale.
La Presidente
– avv. Rita Perchiazzi –
L’UNCM chiede lo stralcio
L’assemblea dell’Unione Nazionale Camere Minorili, riunita a Roma nella giornata dell’8 aprile, ha approvato a larghissima maggioranza la mozione che chiede di stralciare, dal testo del DDL 2284, l’art. 1.1 lettera b).
Il DDL è ben lontano dall’istituire il Tribunale per le persone, i minori e le relazioni familiari, che da sempre l’UNCM invoca poiché ritiene imprescindibile l’istituzione di una autorità giudiziaria unitaria effettivamente specializzata, dotata di autonomia di risorse e organizzativa, quale contesto ordinamentale necessario per garantire senso e coerenza delle auspicate riforme processuali.
L’Unione prende atto della attuale mancanza di prospettive di miglioramento della proposta legislativa nel senso innanzi indicato e riafferma con forza i principi irrinunciabili e non negoziabili della giustizia minorile: unitarietà ed autonomia della giurisdizione civile e penale, esclusività delle funzioni, specializzazione, prossimità.
La riforma che vogliamo richiede un approccio approfondito, organico e condiviso e richiede soprattutto risorse, per dar vita ad un sistema che non impoverisca, ma rafforzi la protezione dell’infanzia e dell’adolescenza.
Roma, 11 aprile 2017
Avv. Rita Perchiazzi
Presidente U.N.C.M.
Avv. Serena Lombardo
Responsabile della Comunicazione U.N.C.M.
L’UNIONE NAZIONALE CAMERE MINORILI
ACCOGLIE
con soddisfazione l’approvazione del disegno di legge n. 1658-B recante “Disposizioni in materia di misure di protezione dei minori stranieri non accompagnati”, che armonizza la normativa italiana recependo i principi fondamentali della Convenzione delle Nazioni Unite sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza.
E’ una legge che dota il nostro Paese di un sistema organico di protezione e accoglienza dei migranti più vulnerabili, garantendo loro la tutela e le opportunità di inclusione di cui hanno bisogno, nell’esclusivo e superiore interesse del minore.
OSSERVA
che la nuova legge disciplina tutti gli aspetti relativi all’accoglienza, protezione e inclusione dal minore, prevedendo per la prima volta delle procedure di accertamento dell’età e di identificazione prima inesistenti.
Diverse le novità introdotte:
AUSPICA
una piena e tempestiva attuazione della legge e l’istituzione di un sistema di accoglienza e protezione organico, che superi i deficit organizzativi e burocratici ad oggi esistenti.
In particolare, UNCM
EVIDENZIA
alcune criticità che dovranno essere inevitabilmente superate se si vuole garantire l’effettività della nuova normativa:
Roma, 4 aprile 2017
Avv. Rita Perchiazzi
Presidente U.N.C.M.
Avv. Serena Lombardo
Responsabile della Comunicazione U.N.C.M.
Il Tribunale di Brindisi ha recentemente predisposto le “Linee guida per la sezione famiglia”, che mirano a dare maggiore concretezza al principio dell’affidamento condiviso. Le Linee guida propongono il modello del doppio domicilio dei figli, con tempi di permanenza paritetici presso il padre e presso la madre; ciò determina, da un lato il venir meno dell’assegnazione della casa coniugale al genitore “collocatario”, dall’altro il venir meno dell’assegno di mantenimento, nella misura in cui entrambi i genitori provvedano in via diretta alle esigenze dei figli.
Il documento merita senz’altro attenzione, poiché interviene su un tema sempre più attuale, quello dell’affidamento dei figli nel momento della crisi della coppia genitoriale.
Tuttavia, l’approccio utilizzato desta qualche perplessità.
È certamente condivisibile il principio ispiratore delle linee guida, vale a dire la necessità di garantire un rapporto dei figli con il padre e con la madre e l’assunzione della responsabilità genitoriale da parte di entrambi, anche nel caso di disgregazione del nucleo familiare. È giusto che entrambi i genitori continuino a svolgere il proprio ruolo anche dopo la separazione, che si occupino concretamente dei figli e che abbiano la possibilità di trascorrere con loro tempi significativi.
Ma l’attuazione pratica di tale principio va adattata al singolo caso e deve avvenire tenendo prioritariamente in considerazione gli interessi dei figli stessi. I bambini, soprattutto in tenera età, hanno il diritto ad avere una stabilità abitativa ed a mantenere, per quanto possibile, lo stesso tenore di vita goduto prima della separazione.
Ed allora, le Linee guida del Tribunale di Brindisi, sia pure animate dai migliori propositi, sembrano non centrare il problema, laddove tendono ad applicare un modello univoco in ogni situazione, senza tenere conto della fattispecie concreta e delle concrete necessità dei minori.
A ben vedere, il doppio domicilio è praticabile in un numero ristretto di casi e a determinate condizioni, ed è per questo che, anche nella giurisprudenza della Corte di Cassazione, l’assegnazione della casa coniugale e l’attribuzione di un assegno di mantenimento in favore del genitore collocatario continua ad essere il sistema più equilibrato e largamente più diffuso, ferma restando la necessità di garantire all’altro genitore spazi e tempi di reale partecipazione alla vita dei figli. Questi ultimi, soprattutto i più piccoli, necessitano di punti di riferimento sicuri e costanti e tale esigenza non può in nessun caso soccombere rispetto alle rivendicazioni degli adulti, se è vero, come ci insegna la Convenzione ONU sui diritti del fanciullo, che l’interesse del minore deve avere una considerazione preminente in tutte le decisioni che lo riguardano.
L’assegnazione della casa non deve essere vista come una sottrazione di beni al coniuge proprietario, ma nell’interesse del minore quale garanzia alla conservazione del proprio ambiente di crescita, senza sradicamenti inutili e dannosi. Del resto, anche a voler considerare la questione dal punto di vista economico, l’assegnazione dell’immobile costituisce già di per sé una forma di contribuzione al mantenimento dei figli, garantendo al genitore proprietario il giusto riconoscimento del suo apporto.
Per ciò che riguarda il mantenimento diretto, appare indispensabile compiere una valutazione delle effettive e concrete esigenze del minore, che spesso non sono specificamente individuabili e non sono nemmeno documentabili. Peraltro, esso presuppone una rilevante collaborazione tra i genitori nella gestione dei figli ed una serena condivisione delle scelte, che spesso risulta di difficile realizzazione.
Il modello che le Linee guida propongono, dunque, non può essere generalizzato, soprattutto in realtà sociali ed economiche più disagiate, e rischia di rivelarsi uno strumento volto unicamente a salvaguardare la posizione formale ed economica dei genitori a discapito del benessere e della crescita serena dei figli.
L’Unione Nazionale Camere Minorili, insieme alla Camera Minorile di Brindisi, è dunque disponibile ad un confronto sulle Linee guida, nell’auspicio che i principi ispiratori delle medesime possano essere meglio coniugati con la necessità di dare prevalenza ai diritti dei bambini e degli adolescenti.
Pubblichiamo l’appello “Salviamo ii Tribunali per i Minorenni” diffuso da AIMMF, a cui UNCM ha voluto manifestare la sua piena adesione
“I bambini vivono tra sporcizia, e rifiuti e fumi tossici senza abiti per l’inverno”
“Cronoprogramma che indichi interventi, responsabilità, risorse e tempi di attuazione”
“Occorre intervenire urgentemente per consentire ai bambini del cosiddetto ghetto dei bulgari, a Foggia, di vivere vedendo garantiti i più elementari diritti alla dignità e alla salute: un luogo caldo e sicuro; condizioni igienico-sanitarie e un abbigliamento adeguati; l’inserimento in un sistema di educazione e di inclusione”. E’ quanto ha dichiarato la Garante nazionale per l’Infanzia, Filomena Albano, in seguito al sopralluogo effettuato venerdì 13 gennaio 2017 all’interno del ghetto dei bulgari, a Borgo Mezzanone, non lontano dal centro abitato di Foggia, per il quale è stata designata a rappresentare l’Ufficio dell’Autorità Garante per l’Infanzia l’avvocato Milena De Troia. Il sopralluogo ha messo in evidenza la situazione di grave rischio per le condizioni dei 37 bambini di origine bulgara che vivono nel ghetto. L’avvocato Maria Emilia De Martinis, presidente della Camera minorile di Capitanata: “Nel ghetto, in questo momento, vivono circa 100 persone e, tra queste, vi sono 37 bambini. Le condizioni igieniche in cui stanno vivendo sono pessime. Sappiamo che la situazione, che oggi è già drammatica, è destinata a peggiorare già da marzo, quando nel campo torneranno molti dei nuclei familiari che arrivano in Capitanata in prossimità dell’inizio dei lavori agricoli stagionali. Per questo motivo è fondamentale intervenire subito. Chiediamo sia redatto e reso pubblico un preciso cronoprogramma di interventi che indichi quali azioni saranno compiute per affrontare la situazione, da quali enti e soggetti, con quali risorse e in che tempi. Non possiamo non esprimere forti perplessità circa la reale realizzazione di quanto si dice programmato”, ha commentato De Martinis, “specie in relazione alla macchina burocratica, alla individuazione delle competenze territoriali, delle risorse umane e economiche”.
“Il dottor Scopelliti medico volontario dell’associazione Solidaunia ci ha fornito ogni notizia utile per avere un quadro completo e soprattutto reale della situazione”, ha dichiarato l’avvocato Milena De Troia. Ad oggi, sono soltanto i volontari a recarsi nel ghetto per fornire qualunque tipo di assistenza.
“E’ una situazione che va affrontata immediatamente”, ha ribadito Maria Emilia De Martinis, presidente della Camera minorile di Capitanata. “Siamo naturalmente a disposizione per dare il nostro contributo. Ripeto, considerate le emergenze emerse dalle condizioni di vita all’interno del ghetto, è necessario varare un programma di interventi che indichi responsabilità, risorse e tempi. Oggi, domenica 15 gennaio 2017, è la giornata mondiale del migrante. Le nostre comunità, le nostre istituzioni, non possono sperare di nascondere sotto il tappeto dell’indifferenza situazioni come quella del ghetto dei bulgari”.
UNCM aderisce all’iniziativa dell’ASGI “Norme chiare sull’accertamento dell’età dei minori stranieri non accompagnati”.
Il 6 gennaio è entrato in vigore il d.p.c.m. n. 234/16, regolamento che definisce i meccanismi per la determinazione dell’età dei minori non accompagnati vittime di tratta, adottato in attuazione dell’art. 4 d.lgs. n. 24/14.
Obiettivo perseguito è la corretta identificazione dei ragazzi e delle ragazze di età inferiore ai 18 anni che giungono nel nostro Paese al fine di garantire e applicare le misure di protezione e assistenza previste dalla normativa vigente.
Ai fini di una riforma della giurisdizione della persona e delle relazioni, l’Unione Nazionale Camere Minorili ritiene irrinunciabili e fondanti i principi di unitarietà, specializzazione, multidisciplinarietà, prossimità e formazione.
In tale prospettiva, l’UNCM, pur senza abbandonare le proprie tradizionali posizioni, ha elaborato una proposta di riforma che mira a superare la frammentarietà delle competenze, nel rispetto dei principi innanzi indicati. La proposta è frutto di un lavoro svolto sotto l’egida della Commissione Famiglia del Consiglio Nazionale Forense, all’esito del quale tutte le associazioni forensi maggiormente rappresentative e specialistiche in materia di minori e famiglia sono riuscite a convergere, salvo alcune precisazioni, su una proposta unitaria e condivisa. L’UNCM ha, in particolare, richiamato l’attenzione sulla necessità di salvaguardare l’attuale strutturazione del processo penale minorile, in forma separata e specializzata rispetto alla funzione penale ordinaria, e sulla necessità di prevedere una procura della repubblica dedicata, a servizio dell’istituenda autorità giurisdizionale. Ha sottolineato, tra l’altro, la necessità di assicurare la presenza della componente onoraria nei procedimenti più sensibili.
Pertanto, nel ribadire l’auspicio di una maggiore riflessione sul tema, l’UNCM ritiene che i principi primari innanzi richiamati possano essere comunque tutelati con un modello che si ispiri al sistema del giudice di sorveglianza penale, come indicato nel documento presentato alla Commissione Giustizia del Senato nel corso dell’audizione svoltasi l’11 gennaio 2017 e che di seguito si allega.
L’UNCM intende sostenere le popolazioni del centro Italia recentemente colpite dal terremoto, per questo, tramite Alberto Pepe, Presidente Camera Minorile della Marca, abbiamo deciso di aderire all’idea progettuale del consultorio Area Vasta 10, che comprende il comune di Camerino e tutta l’area dell’Alto Maceratese.
Il progetto mira a creare uno spazio di aggregazione/ludoteca post scolastico, dove i piccoli possano incontrarsi, ritrovarsi, condividere giochi ed esperienze, affiancati da personale esperto.
L’intero ricavato della raccolta fondi verrà destinato all’allestimento dei locali, all’acquisto dell’arredo e del materiale ludico e non.
Con un piccolo gesto possiamo aiutare i nostri bambini a ricostruire il loro futuro.
L’IBAN su cui effettuare il bonifico è il seguente: IT09W 03359 67684 510700237640
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