Comunicato stampa – Ddl 1580: abbassamento dell’età imputabile

L’UNIONE NAZIONALE CAMERE MINORILI

ESPRIME

preoccupazione per le proposte di riforma contenute nel testo del disegno di legge  n. 1580, presentato dall’Onorevole Cantalamessa ed Altri, con il quale si prevede l’abbassamento dell’età imputabile dagli attuali 14 anni ai 12, nonché l’eccezione alla regola della diminuzione di pena nel caso del reato di associazione mafiosa commesso da Minorenni

OSSERVA

che le motivazioni addotte dai proponenti il disegno di legge non trovano alcun supporto sostanziale nei dati ministeriali riguardanti la criminalità minorile in Italia che, come noto, risulta essere stabile se non in leggero calo, grazie ad un sistema di giustizia minorile all’avanguardia, tanto da essere fonte di ispirazione della direttiva 2016/800/UE sul giusto processo minorile europeo.

Osserva altresì, come evidenziato dalla Convenzione Onu sui diritti del fanciullo del 1989, che un contatto eccessivamente precoce del minore con il sistema di giustizia penale rischierebbe di esercitare un’influenza fortemente stigmatizzante sullo sviluppo del minore stesso.

RILEVA

che la generalizzazione di situazioni marginali, ben affrontabili e gestibili con gli strumenti a disposizione degli operatori della giustizia minorile, rappresenta una pericolosa mistificazione della realtà; in ogni caso, l’abbassamento della soglia di punibilità, non ha effetti né general- preventivi, né special- preventivi, come dimostrato dall’esperienza di sistemi giudiziari stranieri, quali Regno Unito, Usa,  Olanda.

RILEVA INOLTRE

che l’imputabilità è determinata, oltre dal raggiungimento dell’età prevista dall’art 98 c.p.,  anche dalla contemporanea presenza della capacità di intendere – ossia rendersi conto del disvalore sociale dell’atto compiuto – e di volere – ovvero la capacità di autodeterminarsi. Capacità che in soggetti minori di età può essere influenzata dalle condizioni socio – ambientali e familiari, nonché dall’appartenenza ad un gruppo, circostanze in grado di coartare la volontà individuale.

Abbassare la soglia di imputabilità determinerebbe quindi l’inutile e dannoso effetto di fare entrare nel sistema di giustizia penale dodicenni, per poi sentirli dichiarare non imputabili in ragione della loro incapacità di intendere e volere.

RITIENE

che obiettivo condiviso da tutti gli operatori specializzati del settore di diritto di minorile sia quello della tutela delle persone minori di età nonché la prevenzione dei reati minorili. Tale obiettivo è perseguibile fornendo agli operatori gli strumenti necessari volti a migliorare l’effettività del sistema giustizia rendendolo più efficace.

Risulterebbe oltremodo ingiusto, discriminante e stigmatizzante far ricadere sui minori le incapacità genitoriali e sociali, e soprattutto  la carenza di investimenti da parte di un mondo adultocentrico, che risponde ai problemi dell’infanzia e dell’adolescenza con politiche repressive, piuttosto che preventive e di Welfare.

SOLLECITA

il Parlamento a considerare quanto soprascritto e perseguire una politica di concreta prevenzione volta a garantire un maggior benessere sociale e ad evitare, o quantomeno ridurre, fenomeni di  “arruolamento” minorile.

In questo senso, l’UNCM

AUSPICA

l’instaurazione di un dibattito costruttivo tra le forze politiche e nelle sedi parlamentari, previo confronto con gli operatori del settore, in un’ottica di completezza di interventi e di salvaguardia dei diritti delle persone minori di età.

Il Presidente

Avv. Rita Perchiazzi

 

Il Responsabile della Comunicazione

Avv. Serena Lombardo