Revisione organizzativa del Dipartimento di Giustizia: comunicato UNCM

Di fronte all’ultimo tentativo del Governo di smantellare il Dipartimento di Giustizia l’UNCM si unisce alle voci di dissenso già elevate contro la proposta.

Lo smantellamento della Direzione Generale per l’attuazione dei provvedimenti giudiziari – osserva UNCM – viola palesemente il diritto costituzionalmente garantito per i minori e gli adolescenti di ricevere un’adeguata protezione (art. 31 c. 2° Cost.), dal momento che verrebbe meno l’attuale struttura ed organizzazione dei Centri per i Servizi Minorili, di fondamentale importanza per la loro funzione di ausilio alle attività giudiziarie e per l’attuazione delle finalità educative perseguite dal nostro processo penale minorile.

Auspicando che il provvedimento non trovi approvazione, rileva che l’attuale Regolamento si pone in netta antitesi, da un lato, con l’attuale discussione a livello nazionale sull’istituzione (quanto mai auspicabile) del Tribunale per la persona e le relazioni familiari, rispetto alla cui “nascita” si è favorevolmente espresso lo stesso Ministro della Giustizia in data 16 luglio u.s. in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario del CNF (sul punto vedasi Comunicato di apprezzamento U.N.C.M. del 21.07.2014), e, dall’altro, con la recente Proposta di Legge S1352 sull’ordinamento penitenziario minorile e sull’esecuzione delle misure privative e limitative della libertà nei confronti dei minorenni, nonché con lo stesso D.L. 92/2014 (in fase di conversione) che amplia espressamente la competenza del DGM, prevedendo la permanenza nel circuito dipartimentale minorile fino al venticinquesimo anno di età di persone che abbiano commesso un reato da minorenni.